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Educazione e formazione

Educazione e formazione

Per uno sviluppo umano

Per superare l’emergenza Covid-19 dobbiamo fornire risposte ai problemi di conciliazione dei tempi famiglia-lavoro dei genitori, ma soprattutto ai diritti costituzionali di bambini, bambine, ragazzi e ragazze a ricevere un’istruzione e ad avere accesso alle risorse per il pieno sviluppo delle proprie capacità. Esigenze e diritti che sono stati compressi per esigenze di salute pubblica con conseguenze negative che hanno allargato le disuguaglianze sociali tra bambini. La scuola ha pertanto alcuni obiettivi peculiari che sono: consentire la socializzazione e la stimolazione dello sviluppo cognitivo, relazionale, emotivo (soprattutto per i più piccoli), assicurare il successo formativo a chiunque (universalità del diritto costituzionale all’istruzione), erogare in modo efficiente ed efficace la didattica, garantire integrazione e inclusione sociale, tutelare la salute di operatrici e operatori scolastici e studenti e studentesse.

La scuola deve essere un laboratorio di crescita e deve essere data l’opportunità, sempre di più anche nella scuola primaria e secondaria, di poter usufruire del tempo pieno con progetti e altre attività utili alla formazione e all’approfondimento.
Per raggiungere tali obiettivi, in un contesto condizionato da varie criticità, determinate dalla emergenza epidemiologica e dall’inevitabile conseguente emergenza economica e sociale, il nostro programma propone di dotarsi di un preciso e urgente studio dei contesti per mettere in atto le necessarie azioni che l’amministrazione comunale di Quartu dovrà intraprendere. La scuola non è infatti un corpo separato dalla società. Ci sono i portatori di interessi interni: dirigenti scolastici, docenti, educatori, educatrici, amministrativi, tecnici e ausiliari, studenti, studentesse. Ci sono quelli esterni: famiglie, educatori e cooperative che affiancano i docenti nel sostegno e cura degli alunni e delle alunne con disabilità, operatori delle ditte appaltanti i servizi di ristorazione, di trasporto scolastico, i fornitori, i collaboratori, le collaboratrici, gli esperti e le esperte per l’ampliamento dell’offerta formativa.

Un serio e articolato piano di intervento deve prendere in considerazione il contesto interno:

  1. l’edilizia scolastica (stato immobili, dimensione aule, spazi esterni, palestre, aule magne, teatri, laboratori, refettori);
  2. l’organizzazione didattica e del lavoro docente e dei servizi amministrativi;
  3. la dotazione di materiale didattico e ludico per le scuole dell’infanzia;
  4. le dotazioni informatiche per la didattica, connessioni di rete, wireless, cloud, laboratori, lavagne, pc, tablet per insegnamento innovativo in presenza e a distanza.

Il piano di intervento deve analizzare anche il contesto esterno: le relazioni con i soggetti istituzionali, sociali ed economici; i fornitori dei servizi essenziali strumentali quali, ad esempio, il trasporto pubblico, compreso il trasporto scolastico degli alunni e delle alunne con disabilità, e il servizio di ristorazione scolastica.
Le azioni di intervento dovranno necessariamente tenere conto della esigenza di ottimizzare gli spazi poiché il dimezzamento della numerosità delle classi in presenza appare indispensabile.

La didattica a distanza, pur declinata in modo differente a seconda del livello scolastico, continuerà ad avere un ruolo importante. Le criticità maggiori per le famiglie sono nate dove non c’erano dispositivi a disposizione o una connessione internet efficace. D’altra parte, in molti casi l’assenza a casa di persone in grado di aiutare ragazze e ragazzi a usare piattaforme e computer ha causato lacune di fruizione. Sotto quest’ultimo profilo, va sottolineato che la distribuzione di apparecchiature informatiche in soccorso alle famiglie che ne sono prive deve anche tenere conto dell’esistenza di una effettiva competenza verso un loro utilizzo efficace.
La presenza degli studenti e delle studentesse nelle aule scolastiche però dovrà essere necessariamente coniugata con la garanzia di adeguati livelli di protezione degli alunni, delle alunne e del personale dal possibile rischio di contagio: la tutela della sicurezza e della salute di tutte le persone coinvolte è certamente prioritaria.
Sarà necessario reperire risorse con una azione politica corale e condivisa nei confronti dello Stato e della Regione Autonoma della Sardegna, affinché i costi dell’adattamento e messa in sicurezza dei servizi educativi e della scuola non siano scaricati né sul Comune, né sui servizi educativi privati/convenzionati (in questa fase transitoria ed emergenziale) che sono in buona parte a rischio di chiusura, né sulle istituzioni scolastiche, né sulle famiglie che già stanno sopportando molti costi.

Le scuole e le istituzioni formative devono essere sostenute per svolgere al meglio l’importante compito educativo che gli è stato assegnato con progetti in partenariato di inclusione e che favoriscano la crescita civica della comunità.

Pertanto, proponiamo un piano straordinario per la scuola, consapevoli che potrà essere anche complesso e oneroso, ma che diventa strategico per un serio investimento per il futuro delle nostre giovani generazioni.

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Cultura, Identidade e Comunidade

Cultura, identidade e comunidade

Per una Quartu che vive la sua storia e la sua identità

La città di Quartu è ricca di tradizioni popolari e di personaggi illustri che costituisco un patrimonio oggi non adeguatamente valorizzato. Il nostro programma sostiene le associazioni culturali e il folklore con una forte tutela, in particolare del costume tradizionale e uno scambio intergenerazionale sull’identità culturale della città, anche con un marchio che la rappresenti, con la promozione da parte dell’amministrazione di eventi che sensibilizzino il cittadino alla cultura e alla cittadinanza attiva.

Occorre promuovere l’incontro e lo scambio intergenerazionale, in modo che gli usi e costumi possano essere preservati nel momento attuale e allo stesso tempo proiettati nel futuro dei più giovani. Noi quartesi chiediamo momenti di socializzazione, come il cinema all’aperto, proponibili in tutti i quartieri e realizzabile per esempio nei cortili delle scuole, che possono essere utilizzati nel pomeriggio anche per tante altre iniziative per giovani e non solo.

La biblioteca comunale e l’archivio storico devono avere spazi adatti e moderni, diffusi nel territorio, e di lettura aperti dalla mattina alla sera, attraverso l’approntamento di un sistema basato su una biblioteca centrale e su punti di lettura distribuiti uniformemente sull’intero territorio comunale, collegati da una rete digitale che includa gli istituti scolastici. L’archivio storico deve recuperare la sua unità logistica con la riunione di tutto il materiale archivistico in una sede adeguata per dimensioni e prestigio.

La scuola civica di musica deve essere valorizzata promuovendo concerti musicali e iniziative in ogni quartiere.

Noi siamo per la valorizzazione della lingua sarda attraverso progetti che coinvolgano le scuole e con l’istallazione di cartellonistica plurilingue, italiano sardo e inglese. Col nostro programma ci impegniamo affinché gli atti comunali siano tradotti in lingua sarda e affissi all’albo pretorio in formato plurilingue. Noi siamo per la tutela e valorizzazione della storia, della cultura e delle nostre tradizioni; per questo riconosciamo un posto centrale allo studio, difesa e sviluppo della lingua sarda che per Quartu, corrisponde alla variante campidanese. Promuoviamo lo studio nelle nostre scuole, con la lettura dei classici del teatro e della letteratura campidanese, con la riscoperta delle opere che anche in ambito comunale si sono prodotte e continuano a prodursi, senza escludere più avanti lettura e studio anche delle composizioni nella variante logudorese. Quartu conta tra i suoi cittadini poeti, scrittori e operatori teatrali, che possono dare un valido contributo in questa direzione. Si tratta di aprire spazi fisici e mentali, di fornire supporti adeguati, di avviare un programma specifico, istruttivo e piacevole per tutti, a partire dall’età scolare, che mobiliti fin dalle elementari nella ricerca presso le persone anziane dell’uso del sardo, del “come si dice” e del “che si racconta” in sardo; per passare poi alla trascrizione, alla composizione, alla recita e all’uso normale quotidiano della lingua, nel parlato e nello scritto.

L’identità culturale della città si evince anche dalla toponomastica viaria attraverso la riscoperta dei vecchi nomi storici, descritti dal Rossi Vitelli e la promozione anche nelle nuove generazioni di esempi positivi di personalità che hanno dato anche la vita per un futuro migliore, attraverso percorsi formativi e incontri dedicati. La realizzazione del nostro programma prevede di consultare i cittadini, previa attività di informazione sugli effetti di esponenti della monarchia sabauda da parte di vari esperti e l’ausilio di facilitatori dei dibattiti, per valutare insieme la proposta di modifica della toponomastica legata ai Savoia, fermo restando che spetterà al Comune di facilitare e di snellire le pratiche relative al cambio dei documenti dei cittadini e di farsi carico delle spese relative a tale sostituzione.

Una grande città come Quartu sconta ancora l’assenza o la fruibilità di luoghi culturali e di aggregazione. Il Teatro comunale e Sa Dom’e farra devono essere luoghi aperti e fruibili quotidianamente per attività culturali e gestiti da operatori professionali.

Le tradizioni e la cultura quartese devono contribuire allo sviluppo e alla promozione dell’intera città: per noi sono al centro delle attività dell’area metropolitana e biglietto da visita del nostro territorio in tutto il mondo. La cultura crea consapevolezza e capacità di agire dei cittadini. Conoscere la propria storia e tradizioni saperle valorizzare e raccontare crea allo stesso tempo consapevolezza della comunità in cui si vive, attaccamento ai luoghi, rispetto del territorio e insieme capacità di intraprendere. La cultura non è solo storia e tradizioni popolari, ma anche cultura materiale fatta di modi di produrre e di abitare (si veda il capitolo Sviluppo). Per esempio, la tradizione vitivinicola quartese è una risorsa culturale ed economica; l’artigianato alimentare e artistico sono espressione di cultura materiale che si rinnova nel tempo; le case campidanesi con la loro architettura sono potenziali e suggestivi punti di accoglienza per turisti e una testimonianza della maestria architettonica di cui la città è ricca. Maestrie plurime quartesi che possono essere raggruppate in un marchio Quartu che sia garanzia di sviluppo, qualità e cultura in evoluzione.

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Lavoro

Lavoro

Per una città che si sostiene

Il lavoro è l’elemento fondante della nostra Repubblica democratica, come riportato nel primo articolo della nostra Costituzione. Quel lavoro declinato con tanti aggettivi: agile, autonomo, dipendente, precario, part time, fisso, accessorio, socialmente utile, interinale, parasubordinato, temporaneo o anche forzato o, addirittura, nero (da contrastare con diritti e garanzie).

Oggi a Quartu il lavoro è la prima grande emergenza: per chi l’ha perso, per chi lo cerca, per chi non lo trova. Non abbiamo fatto in tempo a inaugurare i nuovi locali del Centro per l’Impiego e i dati ASPAL ci dicono che in Sardegna dall’inizio dell’emergenza Covid-19 ci sono state 29mila assunzioni in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I settori più colpiti sono: alberghi e ristoranti, istruzione, noleggio e servizi alle imprese, trasporti, costruzioni, attività artistiche e commercio.

Riteniamo prioritario attuare un piano straordinario del lavoro che preveda:

  • un parco progetti di cantieri Lavoras;
  • la promozione dell’economia circolare;
  • lo sblocco dei cantieri che più che sul consumo del suolo orienti il comparto edile verso il riuso dei suoli urbanizzati per collegare economia, occupazione, benessere sociale e tutela ambientale;
  • la messa in sicurezza dell’esistente e la rivitalizzazione delle aree abbandonate;
  • il recupero edilizio;
  • il rafforzamento delle produzioni tipiche locali;
  • il rilancio dell’artigianato;
  • il sostegno al piccolo commercio e ai centri commerciali naturali;
  • l’innovazione tecnologica applicata a tutti i settori produttivi, specie all’agricoltura che diventerà un settore strategico del prossimo futuro;
  • la promozione di lavori ambientale;
  • la promozione del turismo.

Quartu è una città costruita materialmente dai suoi stessi cittadini: l’arte dell’edilizia è stata per tanti anni il punto di forza dell’economia del nostro territorio. L’edilizia sostenibile è oggi un ambito progettuale imprescindibile per il lavoro dei quartesi.

Insieme lavoriamo per:

  • Migliorare la qualità della vita dei cittadini con un piano di risanamento sostenibile dei quartieri.
  • Restituire decoro e prestigio alla nostra città grazie agli incentivi per il rifacimento delle facciate delle nostre case.
  • Rafforzare le infrastrutture attraverso un piano concreto di opere pubbliche realmente utili per i cittadini.
  • Creare qualità con l’istituzione di una scuola di formazione eco-edile per i giovani e per gli imprenditori.

Per guardare al futuro e costruire una città che sa attivare politiche efficaci per il lavoro riteniamo che occorra un grande impegno condiviso tra amministrazioni pubbliche, parti sociali, sindacati, associazioni di categoria, operatori, operatrici, cittadini e cittadine.

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